Riflettere sulla Tradizione oggi è quanto di più libero e profondo si possa fare. Tenendo conto del laicismo e dell'ateismo di massa, ambedue nella versione più ingenuamente scientifica, si profila l'urgenza di ripensare le categorie dell'esistenza, non dimenticandosi dell'eredità sapienziale e del lascito spirituale in grado di illuminarci sulle annose e perenni domande: "chi siamo?", "dove andiamo" e "da dove veniamo?". è un'urgenza che riguarda sì l'uomo colto, che abbia dimestichezza con le materie dello spirito e almeno della storia del pensiero e dei popoli. Ma secondo un disegno più ampio, riflettere sulla Tradizione è un proposito che deve riguardare in genere quell'uomo che, con il lume della sua interiorità, voglia cercare pervicacemente il senso della vita, che soggiace sotto una post-moderna coltre di bisogni materiali indotti, scambiati per desideri autentici e mescolati a indolenti afasie spirituali.
Giancarlo Elia Valori