Venerdì 13 ottobre 1307...
La vita dell’uomo è una scintilla che brilla per un istante nella notte infinita.
Una voce interiore ci dice:
"la vita è breve, l'arte lunga"
Eppure c’è sempre qualcosa che ci distrae, ci confonde e così perdiamo questa meravigliosa, forse unica, occasione.
Mefistofele nel Faust ammonisce:
"Se avvien che io dica all'attimo fuggente: Arrestati sei bello, allor ch'io muoia!"
e cesserà l’incantesimo…
Ma la vita passa e in un solo istante si sprofonda nel buio più nero del nero, senza aver conosciuto la verità.
Ci fu un tempo in cui lo spirito dell’uomo era uscito dalla notte cosmica e andava verso la luce, ma fu soffocato da quel nemico che porta con sé: il suo falso io.
Esso rappresenta quel tiranno da spodestare perché il Vero Re torni a regnare.
La luce che noi cerchiamo non è quella del Sole fisico, bensì quella del Sole Spirituale che dobbiamo ritrovare nel profondo di noi stessi, togliendo i veli che oscurano la sua luce.
Ecco perché Plotino c’invita a essere “scultori di noi medesimi” e togliere tutte le sovrapposizioni, così da poter conoscere il Sé!
Per il profano è assurdo ammettere che non è lui stesso a volere ciò che fa, eppure...
La prima cosa da fare è discernere ciò che dipende da noi da ciò che non dipende da noi.
“Chi non è fedele nel piccolo come lo sarà nel grande?”
Il Vangelo ci ricorda di togliere la trave dal nostro occhio prima di riprendere un fratello per la sua pagliuzza.
Ma il viaggio più lungo comincia pur sempre con un piccolo primo passo…
Allora bando alla pigrizia, lavoriamo costantemente per uscire da questa specie di “anestesia” dello spirito!
L’Uomo Nobile è quello che non-oblia la propria origine e si sforza continuamente di trovare la via per ritornare alla Patria Celeste.
Quindi facciamo nostro l’invito che Dante mette in bocca a Ulisse che sprona i suoi compagni all’azione:
“…Considerate vostra semente, nati non foste a viver come bruti, ma a conquistar virtute e canoscenza!”…
B-Atman
In memoria di S. A. A. A.