Descrizione
E' possibile "quantificare" l'amore, o il dolore, o il piacere o qualcos'altro che non si possa pesare materialmente? Se così fosse la quantità e la qualità delle cose potrebbero stare sul medesimo piano di misurazione, comparazione, osservazione. Se esistesse per esempio un linguaggio che avesse numeri anziché lettere, ogni parola e quindi ogni significato in essa contenuto potrebbe essere "contato". Il pensiero potrebbe essere "pesato". In tal caso le parole "pensare" e "pesare" sarebbero parenti.Ed è così.Qualsiasi vocabolario etimologico lo può mostrare.Per questo motivo il soppesare e il pensare sono simili.Ciò significa che deve esistere da qualche parte anche un linguaggio numerico.Questo linguaggio numerico è più vicino a noi di quanto possa sembrare. Si tratta del linguaggio biblico. Si parla infatti di valori numerici delle lettere ebraiche, di "resoconto biblico" o di altre espressioni come il "rendersi conto", di "Numeri", di gematria (arte della decifrazione dei numeri), di parentela fra le parole gematria e grammatica ecc...Sia nella lingua ebraica che nella lingua greca ad ogni lettera dell'alfabeto corrisponde un numero. Si potrebbe anche dire che corrisponde un "Nume", cioè un Dio e ciò lo potremo vedere sempre più chiaramente strada facendo. (Dall'Introduzione dell'Autore)
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