Descrizione
I dischi volanti nello stato di Israele
La Terra Promessa di cose strane in cielo ne ha viste a iosa fin dall'antichità. Questo studio vuole approfondire quanto emerso dalla corposa casistica UFO ebraica, senza che alcun potere costituito insabbi la verità.
Perché nello stato di Israele i giornali parlano tranquillamente di UFO; anzi, riempiono paginoni e usano titoli cubitali. E gli scienziati ed i politici non negano il fenomeno. Cosa comporta tutto ciò? L'ammissione che da tempo immemorabile anche il Medioriente è meta di visite celesti.
Come reagirebbe una società positivista e spocchiosamente razionalista, alla notizia di un passaggio massiccio degli UFO? Semplice, l'Intellighenzia direbbe che la gente ha preso lucciole per lanterne, che i testimoni sono tutti pazzi, mitomani o ubriaconi e che per quelle "visioni" c'è senz'altro una spiegazione naturale. Quale, non si sa, ma c'è, deve esserci.
È il copione a cui abbiamo assistito migliaia di volte da quando gli UFO hanno fatto la loro comparsa ufficiale, cioè sui media, nel 1947 negli Stati Uniti e poi nel Vecchio Continente.
E cosa accadrebbe invece se lo stesso carosello celeste si appalesasse in una società altamente religiosa, millenarista, convinta di essere l'interlocutrice unica di un Dio unico? Molti si convincerebbero che quei segni nel cielo presagirebbero l'arrivo di un messia.
Non è fantasia, è realtà. È già accaduto, e più volte, nello Stato di Israele. Un territorio che, per chi studia ufologia, rappresenta un'occasione unica al mondo, l'opportunità di studiare un fenomeno presentato senza falsi pudori, senza le censure arrogantemente scettiche del mondo accademico occidentale che troppo spesso ridicolizza la verità con spiegazioni fatue e banali, elargite a piene mani su media sudditi e vassalli, con la sufficienza e l'arroganza tipica dei cattedratici al soldo del Potere.
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