Descrizione
Elementi di Magia Naturale e Divina - Nel 1897 a Napoli Giuliano Kremmerz (Portici 1869 — Beausoleil 1930), il maestro di ermetismo più grande dei nostri tempi, e fra i più grandi di ogni tempo, iniziò la pubblicazione a fascicoli della rivista "Mondo Secreto - Avviamento alla Scienza dei Magi", nella quale esponeva, per la prima volta in modo organico e completo, gli elementi della Magia classica e dell’ermetismo.
Nel primo fascicolo il Kremmerz avvisava che la pubblicazione Avvierà i volenterosi alla conoscenza delle leggi che regolano i fenomeni della materia bruta, delle forze occulte dell’uomo e dell’intervento del mondo invisibile nella vita umana. Negli anni successivi i discepoli più vicini al Kremmerz, diedero alle stampe un’edizione fuori commercio dell’"Avviamento", che sarà pubblicata nel 1917 a Bari, la cui copia anastatica viene ripresentata in questo volume.
Con questo testo Kremmerz illustra i principi della dottrina tradizionale ermetica. Nella prima parte studia i fenomeni delle qualità occulte, in quanto non conosciute, dell’organismo umano e la maniera di conquistarle e riprodurle pur nei limiti dell’organismo umano stesso, impiegato e considerato come mezzo.
Egli illustra la sua dottrina cominciando dai principi generali riferendosi, nei diversi passaggi, ai concetti sottesi si simboli planetari: Sole che corrisponde al Maestro Perfetto; Luna, che corrisponde al Discepolo o recipiendario, Mercurio ovvero il mondo delle Intelligenze, delle forze e delle creazioni.
Nella seconda parte, dedicata a Marte, Ariel, fornisce la prima chiave dei prodigi visibili e invisibili. Questa parte è dedicata a preparare l’ascenso spirituale dello studioso in maniera da rendere possibili le relazioni dell’uomo con le nature superiori invisibili all’occhio umano. Ribadisce il concetto che le verità magiche, per quanto astratte, devono sempre trovare verifica e dimostrazione evidente nella realizzazione pratica senza la quale diventa tutto vuoto intellettualismo.
Di seguito fornisce istruzioni ai praticanti di magia.
Kremmerz usa in tutto il libro un linguaggio abbastanza semplice, solo talvolta un po’ complesso, ma sempre caloroso e sapiente. Si può attribuire a questo libro quanto lui stesso dice nell’introduzione dei testi degli alchimisti: “Leggete con pazienza, in certe parole penetrate il segno filologico, in altre percepite le assonanze, in altre la più semplice analogia e non obliate che nelle parti meno in rilievo, tra esempi presi a prestito dalle femminucce, qualche maestro dell’arte vi ha presentato la ricetta bella e fatta”.
Nella conclusione dichiara la sua “più grande riconoscenza per chi dopo aver letto diventi buono, benefico, devoto solo alla causa del bene, quella che deve in avvenire affratellare gli uomini, i popoli, le nazioni e rendere la terra soggiorno di Amore e di Pace”.
Le sue parole hanno ancora tutta la freschezza e la vitalità per ispirare e invitare i volenterosi ad approfondire gli insegnamenti ermetici, a comprenderli e a tentarne l’applicazione; applicazione di cui si sente, oggi forse ancor più che allora, la necessità.
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