Descrizione
(2015 - Settima edizione riveduta e ampliata)
La Bhagavadglta fa parte del VI libro del Mahàbhàrata, la grande epopea indiana attribuita al leggendario Vyasa. È un'opera poetica e filosofica che viene fatta risalire al V sec. a.C.; insieme alle Upanisad classiche e al Brahmasutra costituisce la Prasthà-natraya, la "Triplice scienza" del Vedànta.
Apparsa in un momento di contrasti e di nuove esigenze interiori del popolo indiano, la Bhagavadglta contribuì a tener viva la fiamma della Conoscenza upanishadica con la sua ricerca dei valori assoluti della Realtà e a pacificare le dispute filosofiche e spirituali del tempo, facendo comprendere l'unità della Verità nei suoi molteplici aspetti, così da dare a tutti, in modo saggio e illuminato, l'opportunità di seguire senza conflitto dottrinario il sentiero adatto a ognuno.
Raphael indica nella "Prefazione" del libro quattro punti essenziali per poter comprendere il testo nella sua giusta dimensione:
Comprensione tradizionale del concetto del Divino.
Comprensione del momento ed evento che hanno determinato la nascita della Gita.
Comprensione tradizionale degli ordini sociali.
Comprensione del giusto approccio ai vari sentieri che conducono al Divino.
Il commento di Raphael si dispiega lungo un filone psicologico, filosofico e iniziatico con particolare riferimento all'iniziazione ksatriya, ordine sociale dei guerrieri:
"Sotto certi aspetti - dice Raphael - siamo tutti degli ksatriya, perché tutti siamo impegnati in una lotta, a volte impari, tra la vidya-conoscenza e l'avidya-ignoranza."
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