Descrizione
Venkataramana era un adolescente di Madurai, nell’India meridionale. Sollecitato da un richiamo interiore, marinò la scuola, sgattaiolò via da casa e si ritrovò presto nelle grotte solitarie del monte Arunacala. Lì dimenticò il mondo e, insensibile alla fame e alla sete, incurante dei danni causati al suo corpo dalle creature striscianti e dagli insetti, si immerse nella meditazione.
Dopo un certo numero di anni di incredibili e ininterrotte privazioni, raggiunse la realizzazione della Realtà Suprema e dell’identità del suo Sé con essa. Liberato per mezzo di questa realizzazione dalle catene della finitudine, divenne un Jivanmukta.
Proclamato da quel momento Maharshi, Bhagavan Ramana, nome con il quale era venerato, visse fino alla morte in Sahaja Samadhi nel suo ashram di Tiruvannamalai, sempre fermo nello Spirito e guardando il mondo con sorridente serenità.
Testimone vivente dell'Advaita anubhava, Sri Ramana trascorse il resto dei suoi giorni trasmettendo consigli attraverso le sue labbra socchiuse e fornendo conforto con il suo sguardo gentile agli innumerevoli discepoli e devoti che cercavano rifugio, presso i suoi piedi santi, dai mali della mente e del corpo. “Conosci il tuo Sé e il mondo non ti tormenterà” era il suo insegnamento centrale.
Ramana Maharshi (30 dicembre 1879 – 14 aprile 1950) mistico indiano e maestro dell'Advaita Vedānta del XX secolo. È uno dei saggi più celebrati in India.
Dall'età di 17 anni ha vissuto la sua vita ai piedi del monte Arunachala (nelle vicinanze della città di Tiruvannamalai), uno dei più sacri dell'India. Con il tempo numerosi ricercatori spirituali sono stati suoi devoti e hanno ricevuto i suoi insegnamenti, secondo cui l'essenza dell'essere umano è conoscenza senza limiti, beatitudine e completa libertà.
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