Descrizione
Seguendo gli antichi insegnamenti di Jean Absat - viaggiatore e "pellegrino dell'anima" di origini occitane, vissuto tra la Persia, l'Asia centrale e l'Armenia del XVII secolo - quest'opera mostra come il corpo possa essere impiegato come un meraviglioso ed eccelso "strumento" di preghiera, in grado di condurre ogni sincero ricercatore di sé verso l'incontro diretto con il proprio "cuore invisibile" e con l'oceano di luce e di silenzio vivo che dimora nella parte più intima di noi. Absat accompagna il lettore attraverso un itinerario autenticamente iniziatico, fondato sull'ascolto dei ritmi profondi del corpo, sul respiro, sull'impiego del suono e il risveglio della potenza delle emozioni. È al culmine di questo cammino che Absat introduce alla pratica della "preghiera in movimento": una forma di preghiera unica capace di riunirci, come folgore, all'infinita Sorgente stessa di ogni forma e di ogni vita. È qui, e soltanto qui, che - scoprendo come il nostro corpo, in realtà, si trovi già da sempre immerso in un'incessante preghiera - potremo finalmente accedere alla totale semplicità, all'incondizionata libertà e alla sublime nobiltà di un filo d'erba mosso dal vento...
Il testo è comprensivo dell'Appendice di Martino Nicoletti.
Tema principale della dissertazione dell'autore dell'appendice è il rapporto tra corpo e preghiera nel panorama spirituale contemporaneo, con una specifica attenzione alla tematica del dialogo interreligioso promosso in ambito cattolico dopo il Concilio Vaticano II e alle sue intrinseche aporie.
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