Descrizione
Costant Chévillon si è cimentato in questo studio sul Vangelo di Giovanni, un gioiello sapienziale dell’esoterismo cristiano.
L’autentica portata della questione Giovannita rimanda ad una reale tradizione del “fuoco”, che prende le mosse da quelle protoreligioni e protoiniziazioni che furono lo zoroastrismo e il mandeismo. La loro vitale linfa spirituale procedette da Alessandria di Egitto, giunse in Grecia con Orfeo e il culto di Apollo, si incarnò nello gnosticismo alessandrino e nel manicheismo, si instillò nell’Europa medioevale attraverso i Bogomili e i Catari; e divenne gli strumenti e l’arte delle antiche confraternite delle arte e dei mestieri.
La questione Giovannita è elemento caratterizzante dell’esoterismo cristiano ma oggi, a causa del degrado dell’ambiente e della mediocrità di molti cercatori, sembra essere stata dimenticata. Questo non è un male, in quanto permette ai pochi autentici cercatori di operare silenziosamente e al riparo di occhi indiscreti.
Tutto questo deposito sapienziale è occultato e protetto da una pregevole trama di parole ed immagini, capaci di solleticare le corde profonde della nostra anima superiore.
Costant Chévillon non era estraneo a temi e riflessioni propri della filosofia greca; questo Logos fecondo, che dona la vita, richiama la filosofia stoica ma anche il concetto di Demiurgo Platonico. Al contempo, nell’immagine delle Tenebre che cercano di sopraffare la Luce, e il non mischiarsi della seconda con le prime, riecheggia forte lo zoroastrismo, dove una precosmica lotta fra due irriducibili principi ha plasmato lo spazio, il tempo e il destino dell'uomo.
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