Descrizione
L'Hathapradīpikā rientra nel primo dei quattro tipi di yoga, che inizia con la disciplina del corpo fisico e prosegue coinvolgendo progressivamente la mente e lo spirito fino al raggiungimento della meta ultima.
Yoga è termine sanscrito il cui significato è "unione", quella del Sé individuale con il Sé Universale. Unione che può realizzarsi con mezzi particolari, conformi alle caratteristiche individuali del praticante. Le Upanisad ne menzionano quattro tipi: hatha, mantra, laya e ràja.
Àsana, prànàyàma, mudrà e samàdhi sono i passi che devono essere compiuti nella via che conduce alla vetta più alta del Ràjayoga. I singoli esercizi, in cui si articola il quadruplice sentiero, agiscono sul corpo e sulla mente e sono finalizzati al risveglio dell'energia Kundalini nell'uomo.
Evidenti sono le concordanze con il Tantrismo e con gli Yogasùtra di Patanjali, sia per forma che per contenuti, al punto di far pensare che l'Hathapradipikà possa essere parte di una tradizione unica a cui nel tempo sono stati dati nomi diversi.
Hathapradapikà, insieme a Gheranda Sarhhità e Siva Samhità, è uno dei principali testi di Hathayoga tramite il quale questa antica disciplina è giunta fino a noi.
La semplicità espositiva degli esercizi è sicuramente una delle ragioni del successo che questa opera ha avuto e ha ancora presso coloro che intendono mettere in pratica gli insegnamenti di Svàtmàrama. E questo senza che mai venga meno la visione più ampia della finalità ultima del Ràja Yoga, la liberazione dalle illusioni di Maya.
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