Descrizione
Il culto di Mithra nell'Italia Antica
La storia del mitraismo romano s’intreccia con quella dell’Occidente nell’età imperiale di Roma antica (II-IV sec. d. C.). La vicenda di questo culto misterico offre all’Autore l’opportunità di applicare ad un argomento specifico, quel metodo «tradizionale» di ricerca che Julius Evola – riprendendo le felici intuizioni di Jacob Bachofen e di Fustel de Coulanges – aveva esposto ed adoperato in Rivolta contro il mondo moderno e che è stato seguito anche da altri Maestri della Tradizione al cui insegnamento l’Autore è parimenti sensibile.
Il metodo «tradizionale» di ricerca privilegia l’attenzione al simbolo – colto nella polivalenza dei suoi significati – ed al mito, visto come espressione dell’anima e dei valori più profondi di una cultura. È un metodo che richiede un approccio mentale di grande sintesi, poiché il simbolo ha la capacità di unire il visibile e l’invisibile, di accostare l’uomo ai significati spirituali più profondi, facendo appello alle sue capacità intuitive ed alla sua sensibilità, mentre il pensiero analitico scompone e divide, classifica e razionalizza tutto, risolvendosi in un approccio freddo, arido e riduttivo della realtà dell’uomo e del mondo.
Al tempo stesso, questo metodo si apre all’apporto delle fonti letterarie, epigrafiche ed archeologiche, consentendo un’originale simbiosi fra l’accostamento al mito ed al simbolo ed il ricorso alle fonti storiche secondo i criteri della ricerca scientifica moderna.
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