Descrizione
Il libro "Il Libro della Luce" a cura di Nahid Norozi racconta della figura: Abu Yazid al-Bistàmì (vissuto nel IX sec.), una delle più importanti figure del sufismo iranico, conosciuto come "sultano degli gnostici", nasce a Bistàm da famiglia di ascendenze zoroastriane. Secondo la tradizione non scrisse nulla, trascorse la sua esistenza attorniato da uno stuolo di discepoli cui trasmise oralmente il suo insegnamento, poi fedelmente riportato dagli agiografi.
Tra questi il più importante è Sahlaji (XI see.), che riporta i suoi detti e fatti nel Kitàb al-Nùr (Il libro della Luce) qui per la prima volta tradotto integralmente in italiano con commento e un'ampia presentazione filologica e storico-critica.
I suoi detti riferiscono spesso di straordinari miracoli e ci parlano di un mi'ràj o ascensione celeste che pare il primo esempio documentato di imitazione di una analogo ascensus di Maometto. Ma quel che scandalizzò i suoi contemporanei sono soprattutto le "blasfeme" locuzioni teopatiche di Abù Yazid al-Bistàmi:
Io sono il mio Signore Supremo! (§. 87);
Che Io sia lodato! (§. 135);
Io sono Io, non ce dio tranne Me, ecco ora adorateMi! (§. 401).
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