Descrizione
La prassi alchimica della Rosacroce cattolica in un manoscritto inedito del XVIII secolo
Dopo un volume dedicato alla "Confraternita dell'Aurea Rosacroce" di origine italiana e uno alla "Società dei Filosofi incogniti" fondata da Sendivogio, Alessandro Boella e Antonella Galli presentano un testo manoscritto del XVIII secolo proveniente da una Confraternita rosacruciana cattolica operante nel XVIII secolo nell’Impero austro-ungarico.
Oltre a dimostrare inequivocabilmente l’esistenza di una Rosacroce cattolica e la continuità di una Tradizione ermetico-alchimica in seno a questa, esso sarà all’origine del sistema dottrinale sviluppato nell’Aurea catena Homeri (un testo fondamentale dei Rosacroce d’Oro tedeschi del XVIII secolo studiato da Goethe) nonché una delle fonti della Guida ermedico-filosofica di I. C. Vanderbeeg pubblicata nel 1739, e lo ritroveremo addirittura in una versione della quarta parte del celeberrimo Tesoro dei Tesori della Confraternita della Rosacroce d’Oro.
L’opera è divisa in 4 parti. La prima comprende una serie di 13 bellissime figure simboliche a colori e di 13 canoni in rima che nel 1752 saranno oggetto di una pubblicazione anonima: Il figlio ermafrodita del Sole e della Luna (Hermaphroditisches Sonn- und Mondskind). L’autore delle figure è Johann Augustin Brunnhofer, alchimista tedesco della seconda metà del XVII secolo; i canoni invece derivano per la maggior parte da un poema tedesco anonimo del XVI secolo. La seconda parte contiene una spiegazione dei canoni e delle figure, divisa in 25 capitoli, con i nomi delle materie, la descrizione del processo per ottenere la Tintura Filosofica e i Medicamenti divini del I, II e III ordine. La terza parte contiene l’Opera universale sinteticamente spiegata. La quarta parte contiene una serie di “processi alchimici particolari da elaborarsi con profitto” nonché le 14 regole, il giuramento e le preghiere della Confraternita.
La prassi alchimica della Rosacroce cattolica in un manoscritto inedito del XVIII secolo.
Terzo di una serie di lavori, curati da Boella e Galli, riguardanti dottrine e prassi di confraternite di Filosofi ermetici. È un manoscritto del Settecento, proveniente da una Confraternita rosacruciana operante nell’Impero austro-ungarico e dichiaratamente cattolica: questo è un fatto nuovo, perché finora sapevamo che la Rosacroce era un movimento riformista fiorito nel XVII secolo in seno al protestantesimo germanico.
Il testo, composto di quattro parti, è tradotto dal tedesco ed è corredato da illustrazioni originali. La cura sapiente dei due ricercatori lo ha fornito di un’esauriente introduzione e di numerose note e commenti.
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