Descrizione
Nella Filosofia di Platone, come nell’Orfismo, è presente l’istanza per la trascendenza o l'ascesi (questo termine va inteso come innalzamento, rivolgimento) dettata da un preciso intento: portare l’uomo irrequieto dal sensibile fenomenico e conflittuale all’Intelligibile, vera patria dell’Essere. A tal fine Platone non solo ha esteso e codificato i princìpi fondamentali dell’insegnamento tradizionale misterico, dandogli una mirabile e ineccepibile veste concettuale, ma ha anche proposto dei sentieri operativi che possono condurre alla realizzazione del Bene supremo, il sentiero della Conoscenza e quello dell’Amore.
La Filosofia platonica non è, dunque, un opinare soggettivo ma un conoscere, perché si è visto; filosofo è «chi è capace di vedere l’intero», e chi perviene alla contemplazione dell’Essere nel suo intero non può non trasformare il proprio modo di sentire, volere e agire. Per questo Raphael propone un accostamento a tale Filosofia non culturale ma inziatico, in quanto Platone ha svelato un Insegnamento misterico di ordine tradizionale che deve essere considerato sacro, e coloro che cercano l’iniziazione filosofica platonica con tale prospettiva vi si devono accostare.
L’opera testimonia l’identità coscienziale conseguita da Raphael con l’Insegnamento platonico, perché solo chi è pervenuto al “cuore” di una Dottrina ne può esprimere l’essenza con tanta Bellezza.
Da segnalare il capitolo “Platonismo e Vedanta" dove sono messi in evidenza precise corrispondenze tra Platone e Sankara.
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