Isa Upanisad, Kata Upanisad. Con il Commento di Sankara (traduzione integrale, testo sanscrito in appendice) - a cura di Raphael


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Descrizione

La Isa è una delle Upanisad più antiche e appartiene, come la Brhadàranyaka, allo Yajur Veda "bianco"; malgrado la sua brevità racchiude una sintesi della dottrina Vedànta Advaita.

La Isa Upanisad esordisce con un suggerimento meditativo già di per sé esaustivo: la totalità, apparentemente differenziata e molteplice, che si esprime nell'universale movimento conformato di màyà, deve essere pervasa, saturata dalla consapevolezza del Signore, cioè dell'àtman.

Ciò che percepiamo come molteplicità, a volte anche contraddittoria, è dovuto al nostro angolo visuale, al nostro aderire all'effetto ultimo della màyà che sembra conferire reale esistenza a ciò che è solo un'apparente modificazione dell'"unico e immobile" àtman onnipervadente.

La Katha Upanisad appartiene, come la Svetàsvatara e la Taittiriya, allo Yajur Veda "nero"; è divisa in due Capitoli (adhyàya) ciascuno dei quali comprende tre sezioni o "Liane" (valli) il cui argomento si articola seguendo una evidente continuità.

Il tema centrale della Katha Upanisad è il viaggio del giovane Naciketas nel mondo dell'al di là e il suo dialogo con Yama, il Signore della morte. Nel corso di questo dialogo Naciketas pone tre richieste: la riappacificazione col padre Uddàlaka; la conoscenza del Fuoco, nascosto in un segreto luogo e sorgente del mondo, che innalza al Ciclo e dona la liberazione; la rivelazione sul destino dell'uomo dopo la morte.

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