Descrizione
Con in appendice il Rituale Mithriaco dal Gran Papiro Magico di Parigi
(a cura di Stefano Arcella)
Più che una semplice cura da parte di Arcella dei saggi di Evola relativi al mitraismo, ne è un approfondimento che si muove su due linee: storicizzare l’intuizione evoliana, cogliendone le matrici e il contesto; evidenziare l’ambizione metastorica di queste intuizioni, inserendole nell’ambito di una conoscenza che si muove sulla base di principi che, nella loro trascendenza, si collocano al di fuori del tempo. Sorta di contraddizione, dunque, che Evola stesso, il giovane Evola, teso fra la cultura accademica (Arcella ci ha ricordato in altre sedi i rapporti del maestro con Benedetto Croce) e l’acquisizione di una conoscenza di carattere iniziatico.
«Mithra non volse nell’antichità come una divinità astratta, ma come un Dio misterico e, simultaneamente, come un ‘fautore dell’impero’, fautor imperii.
Esso veniva presentato come il simbolo di una determinata realtà interiore che si doveva realizzare per mezzo di una trasformazione profonda del proprio essere.» Julius Evola
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