Descrizione
In quest'opera l'Autore riconsidera antichi studi in una forma spesso insolita e originale che poco o nulla concede all'aspetto esteriore, cercando, al contrario, di penetrare nel profondo della materia trattata.
Ad esempio, nel momento in cui una larga parte del mondo accademico si esprime in maniera diversa circa l'interpretazione simbolistica della poetica di Dante, l'autore preferisce accostarsi alle ricerche di tutt'altro segno di Margarete Lochbrunner, dimostrando che il quadruplice senso della scrittura dantesca è una realtà che non può essere messa in discussione, proprio perché la sua radice esoterica non ha nulla da spartire con l'occultismo.
In queste pagine, inoltre, egli indica nel testo quattrocentesco del Sogno della battaglia d'amore di Polifilo il vero « manifesto » dei maestri RosaCroce, mostrando così orizzonti nuovi, entro i quali risuonano inascoltate voci.
Ritiene infatti l'Ambesi che una rinnovata devozione a Sophia, la « Santa Sapienza », e la riacquisizione di taluni assunti dualistici (zoroastriani-manichei, in specie) potrebbero dischiudere gli animi ad un'intcriore conciliazione tra Misteriosofia pagana. Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo ismailita. Ciò senza scadere in un sincretismo di comodo, e sulla base di una « visionarietà » a cui allude in più di un punto.
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