Descrizione
(Edizioni E.C.I.G. 1988, disponibile una sola copia, buonissime condizioni)
Enigmi della Commedia si possono considerare «la dottrina che s'asconde..» e la struttura occulta dai quali dipende la soluzione di altri enigmi derivati, come l'identità del Veltro, delle tre fiere, del Cristo-Androgine, di Matelda, o il significato dei "numeri sacri".
Tutti questi enigmi, investigati invano da secoli, trovano nel saggio di Edy Minguzzi una inaspettata soluzione, che inquadra il poema secondo una legge tradotta in una tassonomia rigorosa come il sistema di Mendelejeff.
Tale soluzione fornisce la chiave per accedere a quello che l'autrice, sulla scorta degli studi di semantica e di semiologia, individua come il vero "enigma forte" della Commedia: il luogo proprio del linguaggio nello iato tra significante e significato, fra parola e immagine.
Dante esploratore primo della lingua italiana - colui che mostrò «ciò che poteva la lingua nostra» - trapassa lo spessore del linguaggio, raggiunge la sede dell'immagine, la rinfaccia ai limiti della verbalizzazione e ricolloca nella sua esperienza esistenziale e letteraria il dubbio degli scettici: con questo percorso definisce, precorrendo i secoli, l'inquietante aporia che è oggi al centro della problematica culturale.
(dalla quarta di copertina)
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