Descrizione
Un manuale basato sul Libro tibetano dei morti
Un libro ricco di suggestioni culturali e spirituali, che il saggio introduttivo di Daniel Pinchbeck inserisce nel suo contesto storico.
A oltre mezzo secolo dalla breve fioritura dell'era psichedelica, stiamo assistendo a un rinnovato interesse per ciò che la psichedelia degli anni Sessanta aveva promesso: maggiore consapevolezza di sé, da cui sarebbe derivata pace e armonia nel mondo. Questo libro, scritto nel 1962 da un trio di «psicologi rinnegati di Harvard», è uno dei testi fondativi del movimento per l'espansione delle facoltà mentali attraverso mezzi chimici. Partendo dall'analisi di un antichissimo testo sacro tibetano, Il libro tibetano dei morti, riletto sulla base dell'esperienza psichedelica, gli autori uniscono le millenarie pratiche meditative con i processi mentali aperti dall'uso di sostanze psicotrope.
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