Descrizione
La Màndukya Upanisad costituisce l'opera più significativa e più profonda, in senso filosofico e dottrinario tradizionale, dell'Advaita Vedànta. Rappresenta, da sola, il fondamento della Realizzazione metafisica e, nella sua concisione, contiene la soluzione dell'Essere e del non-essere, dell'Uno e dei molti, della Realtà come tale e dell'apparenza fenomenica in quanto màyà. Essa prende in esame i tre stati di Viràt, Hiranyagarbha e ìsvara dimostrando come questi non siano altro che un semplice "movimento apparente", mentre la Realtà suprema è costituita dal Quarto stato o Turiya.
I testi del Vedànta, pubblicati dalle Edizioni Aéram Vidyà, sono tradotti e commentati da Raphael il quale, essendo approdato alla realizzazione metafìsica, si è assunto il compito di presentare la dottrina dell'Advaita e quindi l'Asparsa vada di Gaudapàda perché, appunto, è essenzialmente di ordine metafisico (paravidyà).
Gaudapàda e Samkara sono naturalmente nel cuore di Raphael e la traduzione di questo testo fondamentale per l'Advaita-Asparsa non poteva non trovare la sua più profonda attenzione e considerazione.
Ciò che occorre tener presente è che questa Tradizione dell'Asparsa-Advaita è tutt'oggi operante e viene trasmessa da quei discepoli che con la coscienza, e non con affermazioni semplicemente verbali, sono uniti al sempre "vivente" àsram di Gaudapàda.
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