Descrizione
Dal percorso storico tracciato nel saggio si evincerà come, al termine della sua evoluzione rituale, la Libera Muratoria andrebbe considerata a tutti gli effetti una 'forma', o meglio 'rappresentante', di quella che autori come Guénon, Evola, Schuon, Coomaraswamy e altri della corrente 'perennialista' definiscono Tradizione. Per Tradizione si intende quella realtà che si ispira ad una verità sovratemporale che corre attraverso tutto il tempo umano, le forme tradizionali quindi trasmettono una Saggezza di origine divina. Ogni dottrina tradizionale è, per definizione, immutabile nell'essenza, ma la sua formulazione può rinnovarsi entro la cornice di un determinato "stile concettuale" in funzione dei diversi modi possibili dell'intuizione e secondo le circostanze umane. Il saggio è suddiviso in tre parti che propongono tre diverse e originali teorie. Esse seguono una progressione temporale che va dalle origini del Libera Muratoria, collocate tra la fine del Sedicesimo secolo e gli inizi del Diciassettesimo, al periodo compreso tra la nascita della Gran Loggia di Londra e Westminster e la pubblicazione delle Costituzioni di Anderson (1717-1723), e si concluderà con uno studio approfondito sull'innovativo rituale scaturito dal lavoro della Loggia di Riconciliazione, e sulla successiva ritualità dell'Arco Reale. Queste ultime forme rituali mostreranno come, nella sua evoluzione, il percorso di perfezionamento coscienziale liberomuratorio si sia lentamente ma progressivamente trasformato da un sistema morale velato da allegorie e illustrato da simboli in un complesso e profondo percorso mistico.
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