Descrizione
Il "Nuovo Manuale di Cabala" è un testo strutturato sulla tradizione. La Cabala si pone sempre di più come uno strumento di ricerca spirituale e di auto-realizzazione.
L’unico strumento di ricerca della Cabala è: l'Individuo. La Cabala, viene anche chiamata "Saggezza Segreta", in quanto ogni sperimentazione, viene condotta nella nostra interiorità.
La parola Cabala, dall’ebraico Lekabel che significa “ricevere”, definisce le spinte alle azioni, dal desiderio di ricevere. Il Cabalista, infatti, vuole ricevere ciò che l’essere umano può ricevere.
Giuliana Ghiandelli articola il testo in tre settori fondamentali:
La Cabala Teoretica - Metafisica: Tratta i misteri Divini, la struttura dei mondi Angelici, delle Potenze dell’Anima, Sefiroth. Si occupa anche dei problemi posti dalla filosofia, ed offre una struttura concettuale in cui porre ogni idea teologica. L’Albero della Vita, il glifo fondamentale del pensiero cabalistico che rappresenta sotto forma grafica il processo della creazione dell’Universo da parte della Divinità, può, infatti, essere considerato e utilizzato alla stregua di un perfetto strumento di “catalogazione” e “classificazione” della realtà, ma anche una minuziosa e precisa mappa dell’essere umano considerato nella sua interezza di corpo, emozioni, mente e spirito.
La Cabala Pratica: È una forma di tipo teurgico-magico, con le tecniche atte ad evocare le potenze soprannaturali. Tra queste tecniche si evidenziano: uso di Nomi Divini, Talismani, Chiromanzia, Fisionomia, Astrologia.
La Cabala Meditativa: Si colloca tra questi due opposti. Essa è basata su di una profonda conoscenza della parte Teoretica, ma presuppone anche una certa famigliarità con tecniche particolari che sfiora la Cabala Pratica, i suoi scopi sono però puramente interiori, volti a dare alla persona un’esperienza reale degli stati trascendenti studiati e descritti dalla parte Teoretica.
L’unico strumento di ricerca della Cabala è: l'Individuo. La Cabala, viene anche chiamata "Saggezza Segreta", in quanto ogni sperimentazione, viene condotta nella nostra interiorità.
La parola Cabala, dall’ebraico Lekabel che significa “ricevere”, definisce le spinte alle azioni, dal desiderio di ricevere. Il Cabalista, infatti, vuole ricevere ciò che l’essere umano può ricevere.
Giuliana Ghiandelli articola il testo in tre settori fondamentali:
La Cabala Teoretica - Metafisica: Tratta i misteri Divini, la struttura dei mondi Angelici, delle Potenze dell’Anima, Sefiroth. Si occupa anche dei problemi posti dalla filosofia, ed offre una struttura concettuale in cui porre ogni idea teologica. L’Albero della Vita, il glifo fondamentale del pensiero cabalistico che rappresenta sotto forma grafica il processo della creazione dell’Universo da parte della Divinità, può, infatti, essere considerato e utilizzato alla stregua di un perfetto strumento di “catalogazione” e “classificazione” della realtà, ma anche una minuziosa e precisa mappa dell’essere umano considerato nella sua interezza di corpo, emozioni, mente e spirito.
La Cabala Pratica: È una forma di tipo teurgico-magico, con le tecniche atte ad evocare le potenze soprannaturali. Tra queste tecniche si evidenziano: uso di Nomi Divini, Talismani, Chiromanzia, Fisionomia, Astrologia.
La Cabala Meditativa: Si colloca tra questi due opposti. Essa è basata su di una profonda conoscenza della parte Teoretica, ma presuppone anche una certa famigliarità con tecniche particolari che sfiora la Cabala Pratica, i suoi scopi sono però puramente interiori, volti a dare alla persona un’esperienza reale degli stati trascendenti studiati e descritti dalla parte Teoretica.
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