Descrizione
Il barone von Hammer-Purgstall (1774 – 1856), insigne orientalista austriaco vissuto per lunghi anni a Costantinopoli, pubblicò quest’opera nel 1818: uno dei primi studi che aprirono agli Europei dell’epoca una finestra sull’antico mondo medio-orientale.L’Autore, nel suo documentatissimo lavoro largamente basato su fonti orientali di prim’ordine, descrive una parte notevole dell’intricata storia di quei popoli antichi, la quale è strettamente connessa alla diffusione dell’Islam e delle sue numerose sette eretiche e scismatiche, fra cui spicca quella gli Assassini. La setta, fondata nel 1090 da Hasan ben Sabbah, ebbe quale sede principale la fortezza di Alamut in Persia. Capeggiati dal leggendario Vecchio della montagna, gli Assassini imperversarono per quasi due secoli nel Medio Oriente, temuti da re e da principi, fino alla loro caduta, intorno alla metà del 1200, per opera dei Mongoli guidati da Hulagu. Hammer-Purgstall è scrupoloso erudito ma anche uomo del suo tempo; la sua opera evidenzia in tal modo due caratteristiche essenziali: da un lato la possibilità di affacciarsi su un mondo al tempo poco o per nulla conosciuto; dall’altro, la testimonianza della mentalità europea della sua epoca. Siamo nel 1818 a Vienna e l’Autore è stato per anni, e lo è ancora, funzionario di Casa d’Austria. La sua posizione non può permettergli di essere completamente padrone di esprimere le sue conoscenze storiche: deve allinearsi con il pensiero dominante dell’Austria e dell’Europa. Hammer- Purgstall rappresenta così anche la testimonianza dell’astio che un certo ambiente della “Restaurazione” nutriva verso il pensiero libero.
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