Descrizione
Un viaggio attraverso le immagini per tracciare le origini della conturbante Sheela na gig dal Medioevo europeo all'arte rupestre del Paleolitico. L'icona sacra della vulva come archetipo universale e perenne del mistero e del potere del corpo femminile.
Per millenni, l'immaginazione umana ha creato e venerato una dea creatrice, di cui icone soprannaturali come le "Sheela na gig" sono una delle più antiche e durature rappresentazioni.
Queste potenti immagini di donna anziana che mostra senza paura la sua vulva sono presenti in Irlanda, Inghilterra, Galles e Scozia su chiese, castelli, ponti, pozzi sacri, tombe e pietre erette. Incarnano il potere della Dea Oscura, soglia della vita, della morte e della rinascita.
Attraverso 140 fotografie, Starr Goode racconta come siano sopravvissute allo sradicamento durante l'ascesa del cristianesimo, che ha cercato di trasformarle in terrorizzanti immagini del peccato di lussuria e abbiano mantenuto le loro posizioni preminenti sorvegliando l'entrata dei luoghi sacri o di presidio del territorio.
Oggi la Sheela ritorna nell'immaginario artistico come un necessario antidoto a secoli di soppressione del potere primordiale delle donne, della natura e dell'immaginazione.
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