Descrizione
Questo libro, l’unico a prendere in esame la storia, la dottrina e la pratica dello Shingon, è rimasto un punto di riferimento per lo studio del buddhismo esoterico giapponese.
Lo Shingon insegna che è possibile realizzare la propria natura di buddha nel corso di questa vita, senza dover attendere un numero incalcolabile di rinascite, grazie ad alcune consacrazioni iniziatiche e alla pratica di discipline del corpo, della parola e della mente. Per secoli questi insegnamenti sono stati riservati ai soli iniziati e mai messi per iscritto. Solo intorno alla metà del secolo scorso sono stati pubblicati in Giappone i primi testi sullo Shingon dedicati al pubblico laico.
Dopo essersi soffermato sulle origini indiane della scuola (evidenti nell’adozione di rituali brahmanici quali il rito del fuoco), l’autore descrive l’introduzione dello Shingon in Tibet, in Cina e, di lì, in Giappone, nel corso del nono secolo, a opera di Kukai e di altri uomini straordinari che tradussero i testi sacri e portarono avanti il lignaggio iniziatico di trasmissione dell’insegnamento.
Quindi si sofferma sulle dottrine metafisiche dello Shingon, sulle scritture fondamentali (il Dainichi-kyo e il Kongocho-kyo), e sulle concezioni particolari dei livelli della coscienza e degli stadi di samadhi.
Infine, tratta le complessità del rituale e della meditazione shingon, esaminando in dettaglio le mudra, le formule magiche, i due mandala principali (il Taizokai e il Kongokai), la visualizzazione delle divinità e le loro forme simboliche, la meditazione sulla stella del mattino e la visualizzazione della sillaba sanscrita A.
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