Descrizione
"...Bruno ricorre alla metafora del Sigillo, come struttura che tradisce la forma che l'ha generato, come percezione soggettiva di un processo che in sé chiarifica, organizza, connette tutte le parti in una. Il Sigillo appare come metafora del processo, e I Trenta Sigilli sono illustrati come configurazioni per navigare all'interno dei sistemi cognitivi, percettivi, di memoria, di pensiero e di astrazione, nel processo stesso dell'intelligere."
Le potenzialità umane per Giordano Bruno costituiscono l'oggetto e lo strumento verso la crescita interiore, per cui in Bruno vi è una forte esigenza per la molteplicità delle ricerche e l'invenzione di nuovi strumenti concettuali, da cui i trenta sigilli, atti a ricavare i nuovi aspetti della realtà.
Con le sue opere, il Sigillo dei Sigilli ed i Trenta Sigilli, Bruno anticipando ciò che oggi si chiama Complessità, ci dispiega mappe interconnesse di navigazione all'interno delle facoltà dell'uomo e dell'umano.
In Bruno, la ricerca del Minimo funzionale non è una speculazione filosofica e basta, ma pratica operativa, e l'adesione completa alla complessità mente/corpo/stato energetico taglia i ponti con il misticismo e il razionalismo per approdare ad una visione olistica sistemica in cui viene riconosciuta la realtà dell'organizzazione emergente come sincretismo di aspetti e fattori complessi e diversi, ma sempre tendenti verso principi di coesione e di unità, di buona salienza e pregnanza, di autenticità per quel sé.
Questi testi sono attualizzati dai curatori che ne hanno evidenziato i parallelismi e le analogie con il pensiero funzionale reichiano e postreichiano.
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