Descrizione
A oltre un secolo dalla morte della scrittrice francese Iréne Hillel-Erlamger, esce in lingua italiana "Viaggi in Kaleidoscopio", breve ma intenso romanzo dadaista di cui molto si è parlato tra i cercatori più seri della Pietra filosofale.
Un libro ritirato dal mercato subito dopo l’uscita nelle librerie nel 1919, la presunta morte per avvelenamento dell’autrice per via di un certo “arcano alchimico innominabile” che sarebbe stato additato nelle pagine del suo romanzo, le ultime copie rimaste bruciate da un’oscura setta...
Questi gli ingredienti che fanno da sfondo alle vicende dei "Viaggi in Kaleidoscopio" di Irène Hillel-Erlanger, un romanzo che, tra le bizzarre vicende dei suoi protagonisti, desidera indicare all’uomo del futuro gli immani pericoli che lo aspettano, col suo procedere secondo le leggi di un progresso senza luce e di un sapere senza Dio.
Leggenda vuole che l’autrice abbia scritto questo curioso libretto sulla base di alcuni contatti con gli “Eletti di Eli Bracux”, presso i quali avrebbe potuto consultare un tomo voluminoso dalla copertina “bluastra e sempre umida ed essudante”.
Tra le carte pare figurassero anche strani documenti controfirmati dai Valois e dagli Usson. Di questo romanzo si sono occupati tutti i grandi alchimisti del ‘900, tra cui Eugène Canseliet e André Savoret, al quale hanno dedicato diverse pagine dei loro studi.
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