“I Druidi non rendevano le cose facili ai pellegrini. Ma che grande festa doveva essere, che immensa partecipazione alla processione solenne, quando da tutti i punti del territorio circostante, la gente dei pendii e delle valli dai villaggi si riversava fino alla cima della montagna. Che respiro di solitudine, che mormorio di deserto, di profondità, di vastità. Lassù si era lontani dalla vita quotidiana, vicini alla divinità. Qui gli esseri spirituali parlavano attraverso gli elementi, qui il Sole tracciava la sua scrittura nelle ombre in attesa; per questi segni si usavano pietre, disposte in cerchio secondo le figure dello zodiaco; il passaggio del Sole in un segno zodiacale si imprimeva nell’ombra della pietra, e il druido iniziato ne leggeva il segreto. Verso est si trovava una pietra che riceveva la saetta dei raggi del dio al sorgere del Sole. Stendendosi sopra le pietre disposte in senso verticale, si formavano spazi d’ombra in cui il Sole scriveva nel suo linguaggio. In questo modo il sacerdote, che conosceva la luce e l’ombra, comunicava con il mondo spirituale, leggendo i comandamenti che intervenivano sull’ordine dell’anno, del lavoro, delle feste, delle leggi e dei costumi. Così la saggezza degli dèi veniva ricevuta e trasformata in saggezza degli uomini…” (*)
Così Marie Steiner introduceva il ciclo di conferenze pubblicato postumo nel 1927, tenute in Inghilterra da Rudolf Steiner nella cittadina balneare di Penmaenmawr, nel Galles nord-occidentale, durante la seconda metà del mese di agosto nel 1923.
La grande considerazione che aveva Rudolf Steiner per la tradizione misterica inglese e, soprattutto irlandese, ha talvolta lasciato perplessi non pochi suoi seguaci, forse più legati alla forma del suo insegnamento che non invece alla sostanza.
Se è vero che solo dopo l’evento del Golgota è stata donata all’umanità la possibilità di realizzare l’autocoscienza spirituale - in altre parole conquistare l’Io sono - è altrettanto vero che molti secoli prima di tale evento erano già presenti nei mondi sovrasensibili i presupposti per questa decisiva svolta nella storia evolutiva dell’umanità.
Così in una conferenza del ciclo dedicato ad alcuni aspetti dei misteri antichi Rudolf Steiner dichiara:
«.. l’iniziazione nei misteri dell’antica Ibernia [l’attuale Irlanda] tendeva a una reale comprensione dei segreti del cosmo e dell’uomo, poiché le esperienze interiori di cui ho dovuto parlare erano di significato assai profondo per la vita del sentimento e dell’anima. In fondo tutto ciò che porta alla via verso il mondo spirituale si basa sul fatto che l’uomo apprenda a superare determinate difficoltà, mediante certe incisive esperienze interiori: tali superamenti producono un essenziale potenziamento delle sue forze che gli consente di penetrare nel mondo spirituale.» (**)
Ma le prove da superare non erano affatto facili, né alla portata di chiunque:
«In quegli antichi misteri i discepoli venivano realmente sottoposti a prove così dure e portati fino a sviluppare, nel modo più naturale, dei sentimenti che l’intelletto ordinario e grossolano considera come ingiustificati.» (***)
Perciò chi oggi vuole percorrere la via dell’iniziazione deve tenere conto di questo imprescindibile fatto: la via di realizzazione di Sé richiede uno sforzo sovrumano!
D’altra parte si tratta di andare letteralmente “oltre l’uomo”, quell’uomo animale di gregge che è nient’altro che “humus” per il nuovo uomo spirituale che deve nascere dalle ceneri del vecchio uomo.
In questa giornata cara particolarmente agli antichi popoli detti “Galli”, ci auguriamo che qualcuno ancora - in questi tempi neri più neri del nero - possa essere all’altezza di tale cammino e di realizzare finalmente quell’Uomo Spirito che è meta finale del cammino cristiano rosa+croce.
B-Atman
Note:
(*)R. Steiner - Conoscenza iniziatica, O.O.227
(**) R. Steiner - Aspetti dei misteri antichi, O.O. 232
(***) ibid.